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Classe ’78, ma assolutamente senza classe, Stefano un giorno decide che la vita così come si presentava era troppo noiosa e si dà da fare per renderla movimentata; quindi prepara spettacoli teatrali mentre vende il pesce, e studia doppiaggio mentre consegna la posta. Il tutto alla ricerca dell’Arca perduta: il manufatto dorato che gli permetterà di contenere tutti insieme i suoi mille interessi, e la trova a Bologna, quando si trova a dirigere uno studio/scuola di doppiaggio e spazio polivalente a pochi passi dal centro della città turrita. Così tutto torna: ora finalmente la vita ha smesso di essere noiosa e lui si destreggia con gioia nella giocoleria degli impegni familiari e lavorativi, per spingersi là dove nessun ardito è mai giunto prima… o forse sì.